martedì 25 ottobre 2011

Vaccino antiinfluenzale...Si o no?

Buonasera miei cari.. Come va? Ormai fa freddo ed è tempo di riflessioni.. Ovvero, mi faccio il vaccino antiinfluenzale o no?
So bene che la questione è delicata, perchè ci sono i fedelissimi che non possono vivere senza e ci sono anche i contrarissimi che preferirebbero inocularsi il virus dell'ebola (nonostante questo sia a propagazione aerea), quindi vi anticipo subito che non sarà nè un dibattito nè un post di consiglio da parte mia.. Ma mi impegnerò per chiarire la questione, in modo da non lasciare dubbi.
I vaccini antiinfluenzali in commercio sono di 2 tipi:
_ un tipo costituito da un virus inattivato e disgregato. Si tratta dei vaccini chiamati split, quali il Vaxigrip, il Mutagrip, l'Influvirus, il Fluarix o l'Isigrip;
_ un secondo tipo costituito dalle sole proteine di superficie. Sono i vaccini a subunità o con antigeni di superficie come l'Influvac o l'Agrippal.
Una terza tipologia di vaccino è stata creata e introdotta negli ultimi anni, ovvero i vaccini adiuvati. Si tratta di vaccini a subunità, come la categoria precedente, in cui gli antigeni di superficie sono "potenziati" nella loro formulazione (per esempio, Inflexal V e Isiflu V addizionati con virosomi e Adiugrip e Fluad sono addizionati con MF59). Questo tipo di vaccini, risulta molto utile per quei soggetti in cui il normale vaccino antiinfluenzale non funziona in maniera efficace, tipo pazienti immunodepressi o HIV positivi...
Mi scuso da subito con le case farmaceutiche se ho dimenticato di citare qualche vaccino, ma questo post non vuol essere una pubblicità ma solo un post informativo.
L'efficacia dei vaccini antiinfluenzali è ampiamente documentata, anche se è inferiore a quella di di altri tipi di vaccini (per esempio quello contro il morbillo). Ovviamente ci sono dei parametri che vanno presi in considerazione, il più importante dei quali è la corrispondenza tra ceppi contenuti nel vaccino e ceppi circolanti. Se la sovrapposizione è buona, la percentuale di evitare patologie influenzali si aggira attorno al 70 %. Non male no?
Inoltre vanno considerate le caratteristiche della persona che deve farsi vaccinare, ovvero età, patologie, stato di salute, risposta immunitaria...
Il vaccino va fatto normalmente in questo periodo, si va dai primi di ottobre all'inizio di dicembre, periodo in cui, tutti gli anni viene previsto l'inizio della "peste". Importantissimo ricordare che il vaccino va fatto in un momento in cui scoppiate di salute. Se avete il raffreddore, o un po' di tosse, aspettate di stare bene! Chiaro?
Per chi è indicato il vaccino? Ovviamente per gli operatori sanitari, perchè noi siamo continuamente esposti al contagio.. Ora, sia chiaro, per i miei amici, non sono un'untrice!! Non semino virus, va bene?!
I bimbi sono un'altra categoria che è continuamente a rischio, per quanto riguarda i virus influenzali, anche se va evitato prima dei 6 mesi di vita. Gli anziani, per il discorso di un indebolimento delle difese immunitarie dovuto all'età e alle patologie che possono manifestarsi. I già citati pazienti immunodepressi, HIV positivi, o trapiantati, oppure colpiti da patologie croniche a carico del sistema respiratorio, cardiaco o renale.
L'obiettivo del Ministero della Sanità è, ovviamente, quello di ridurre diffusione, gravità e letalità delle epidemie stagionali, non solo per una questione di sicurezza e salute del cittadino, che rimane comunque l'interesse primario, ma anche per i costi che porta l'influenza, che sono veramente elevati, sia in termini di spesa sanitaria, quindi riguardante quelle ospedaliere e farmaceutiche, che  in termini di costi sociali, ovvero le assenze dal lavoro, con tutto il disagio che queste comportano. Senza dimenticare che l'ospitalizzazione di pazienti con patologie influenzali (e non pensiate che non capiti, perchè in realtà capita spessissimo), causa  problemi di recettività nei vari reparti, levando posto a persone che potrebbero presentare patologie più serie.
Quindi per quanto riguarda il confronto costi- efficacia, la vaccinazione rimane la miglior forma di prevenzione, fermo restante che una certa igiene (vedi starnutire con la mano davanti a naso e bocca e lavarsi spesso le mani) può già aiutare ad evitare il contagio.
Ma vediamo anche gli effetti negativi, se no che informazioni complete vi darei?
Il vaccino, come tutti i vaccini può creare problemi al paziente. Per quanto rimaneggiato, è sempre un virus quello che viene inoculato sotto la vostra pelle, quindi possono insorgere nelle prime 48 ore dopo il vaccino dei sintomi uguali a quelli dell'influenza, quindi dolore alle ossa, febbre e malessere generale. La variabilità delle influenze è altissima, e le varie previsione di diffusione non sono mai azzeccate... Idem per quel che riguarda le pandemie.. Alla fine ricordiamoci che parliamo di influenza e non di peste bubbonica.. E infine può capitare che, nonostante il vaccino, si possa contrarre ugualmente l'influenza. Questo può succedere se ci si vaccina in condizioni di salute che non siano ottimali o se siamo un po' sfortunati e il ceppo che ci colpisce non è tra quelli inclusi nel vaccino, e capita credetemi.
Insomma, ci sono sia pro che contro, ma penso che già questa piccola infarinatura possa aiutarvi a districare il dubbio se farlo o meno. In ogni caso ricordo a tutti voi di interpellare il medico per qualsiasi domanda riguardante il vaccino, in modo da avere spiegazioni super esaustive. Inoltre, vi prego, e questo fatemelo come favore personale, non fatevi fare il vaccino dalla vicina di casa!!! E' pericoloso!! E non scongiurate nemmeno il farmacista. Non ci è concesso fare iniezioni di alcun genere, e nel caso che qualche collega, mosso a compassione, accetti di farlo, ricordatevi che ha la stessa valenza che avrebbe se ve lo facesse il gatto, chiaro??
Detto ciò meditate... E se avete delle domande sapete dove trovarmi.. Ma non chiedetemi se io il vaccino lo faccio o no, perchè questo rimane un segreto tra me e il mio doc...
Buonanotte...

Nessun commento:

Posta un commento