sabato 3 dicembre 2011

FiP e Cesvi...una nuova grande amicizia....

Stasera "divaghiamo" un attimino da quelli che sono i soliti post, e restiamo in tema AIDS. So bene che è un argomento che proprio non piace (e dalla scarsità di lettura del post del primo dicembre ne ho avuto la conferma), forse annoia e sicuramente fa paura. Ma far finta di nulla non serve a nessuno, nel senso che alla fine non sono qui per fare terrorismo, ma per darvi qualche info, che farmacista seria sarei altrimenti?!
L'altra sera ho accennato al progetto "Fermiamo l'AIDS sul nascere", trovate il banner in cima alla pagina, e stasera vorrei spiegarvi di che si tratta. E' chiaro che il contributo è utile e indispensabile, un sms non costa niente che non possiamo permetterci tutti  e ogni sms è fondamentale per aiutare..
Seguo i progetti di Cesvi da qualche tempo, e ammetto che non mi ero mai dedicata attivamente alla beneficenza, nonostante mi ci sia avvicinata più volte, specie riguardo a questa malattia. Ma ho avuto modo di osservare, anche se in terza persona, quello che hanno fatto finora, credo nel loro lavoro e nei loro progetti.
Per parlare di "Fermiamo l'AIDS sul nascere", ho pensato di scrivere un sacco di cose.. Avrei potuto farlo nella mia solita maniera, anche se vi giuro, non saprei proprio come ironizzare su un argomento del genere, ma ho preferito che le cose venissero spiegate direttamente da loro.
Ma prima di lasciarvi alle cose serie,ringrazio di cuore Cesvi, per aver accettato di comparire sulle pagine di questo blog e ringrazio Roberto Calamandrei di Cesvi per il materiale che mi ha inviato, che è quello che ora vi illusterò, con una preghiera.. Quella di leggere fino in fondo..
Grazie a tutti..

"Dal 2001 Cesvi è fortemente impegnato nella lotta all’HIV/AIDS nell’Africa australe con la campagna “Fermiamo l’Aids sul nascere”, avviata 10 anni fa nel piccolo ospedale Saint Albert in Zimbabwe. La campagna è oggi attiva in Congo, Uganda, Sudafrica, Kenya e in Vietnam e prevede ad diverse attività:

terapia farmacologica per ridurre la trasmissione del virus dalle mamme sieropositive ai neonati;
programma di prevenzione e assistenza alimentare e psicologica ai malati di AIDS;
creazione di strutture di accoglienza e di lotta all’esclusione sociale per gli orfani dell’AIDS;
supporto e assistenza medica per i malati di AIDS;
promozione di campagne educative e di prevenzione con il coinvolgimento della popolazione e delle istituzioni locali.

In questi 10 anni l’intervento del Cesvi si è esteso con successo dallo Zimbabwe ed è oggi attivo in anche in Vietnam, Uganda, Sudafrica, Kenya e Repubblica Democratica del Congo.
I progetti Cesvi di lotta all’Aids non riguardano solo la prevenzione del contagio madre-figlio, ma anche la prevenzione della diffusione del virus, la cura dei soggetti già affetti ed il supporto sociale ai malati e agli orfani dell’Aids.

Supporto alle famiglie che vivono in condizioni di forte indigenza a causa del HIV/AIDS nei contesti rurali e più poveri dello Zimbabwe

In Zimbabwe si stima che piu’ del 15% dei bambini con meno di 15 anni sia orfano; questo numero è drammaticamente destinato a salire sino a raggiungere il 20%. Quasi l’80% dei bambini ha perso uno, o spesso entrambi, i genitori a causa dell’AIDS. Tanti, tantissimi di questi orfani sono essi stessi sieropositivi.
Nel contesto rurale dove Cesvi opera, caratterizzato da forte povertà, la drammatica diffusione dell’AIDS ha stravolto l’ elemento basilare della vita comunitaria: la famiglia.
A causa dell’AIDS le famiglie si sono allargate, perchè hanno accolto tra i loro membri sia le vittime indirette dell’ HIV (migliaia di orfani) sia i tanti malati che con il progredire della malattia e l’impossibilità di accedere ai farmaci antiretrovirali perdono la propria autonomia.
In un contesto dove l’assistenza agli orfani ed ai malati non e’ minimamente sostenibile per il bilancio dello stato (in Zimbabwe il tasso di adulti affetti dal virus è del 26%) e che ha visto decimata la sua generazione lavorativamente attiva, l’unica risorsa rimane la famiglia, che diventa una vera e propria “struttura di supporto” per chi è malato.
Chi ha una nonna, una zia o anche un lontano parente se lo tiene stretto: in questo gap generazionale che inghiotte i genitori spesso e’ l’unica ancora di salvezza.
Da uno studio condotto per conto delle Nazioni Unite e’ emersa una dura verita’: in molti centri rurali, le famiglie che si accollano l’onere di curare un malato di cui non riesce a farsi carico la comunità e di uno o piu’ orfani, tendono a risparmiare sull’istruzione dei figli e a ridurre di circa il 40% il consumo di cibo, arrivando ai limiti della sopravvivenza.
All’interno di questo meccanismo di difesa sociale, quale la famiglia allargata, e’ inevitabile che si vivano grandi disagi: anche se i parenti tentano di prendersi cura della loro situazione, gli orfani non mangiano a sufficienza e non hanno certamente le giuste opportunità di educazione scolastica.
È in questo contesto che Cesvi lavora e supporta le famiglie dei distretti rurali più poveri dello Zimbabwe. Basta poco per fare molto. Basta poco per dare condizioni di vita dignitose alle molte, troppe famiglie che a causa dell’ HIV/AIDS hanno accolto orfani e malati. Aiutaci a sostenere questa attività “investendo” sui piu’ piccoli, che sono il futuro dello Zimbabwe.

Come puoi sostenere la campagna di Cesvi
2.00 €
Puoi comprare la school uniform per un bambino
5.00 €
Puoi comprare farina sufficiente per 10 persone per 2 mesi
10.00 €
Puoi pagare le tasse scolastiche di un trimestre per 3 bambini
25.00 €
 Puoi comprare 1.000 mattoni per costruire una casa per una
famiglia in area rurale
50.00 €
Puoi compare il tetto di una scuola nei ditretti rurali
100.00 €
Puoi fornire servizio di mensa scolastica per 5 bambini 
per un intero anno

Supporto alle attività della Casa del sorriso di Harare
Entertainment and Education for youth Empowerment”
La pandemia dell’HIV colpisce in Africa moltissimi giovani tra i 12 ed i 25 anni. Negli anni recenti piu’ della meta’ delle nuove infezioni da HIV e’ stato registrato tra i giovani; ogni minuto 6 giovani vengono infettati, sino a raggiungere un totale di 12.000.000 di giovani che vivono con HIV. Lo Zimbabwe non fa eccezioni, anzi. I giovani sono tutt’ora i piu’ a rischio di infezione da Hiv , ma nello stesso tempo rappresentano la grande occasione di cambiamento per il paese.
Ad Harare in Zimbabwe Cesvi si è dedicato alla ristrutturazione di un edificio che è diventato “Casa del Sorriso”, centro di accoglienza per ragazzi abbandonati o orfani a causa dell’AIDS, dimenticati da tutti, a rischio di droga e delinquenza. La Casa è per loro una possibilità concreta di salvezza dalla strada e di riscatto: un luogo dove accedere a cibo, cure mediche, servizi igienici e dove frequentare corsi di formazione e laboratori artistici.
La Casa del Sorriso di Harare gioca un ruolo importante anche nell’informare e sensibilizzare i ragazzi di strada sull’Hiv e sulle modalità di prevenzione.
Grazie alle dirette testimonianze di drammatica vita vissuta dei diversi gruppi di giovani vulnerabili che orbitano presso la Casa del Sorriso (ragazzi che vivono e/o lavorano per le strade, giovani sex workers, giovani che hanno subito abusi sessuali, giovani sieropositivi o ragazzi la cui vita e’ stata stravolta dall’AIDS), si stanno attivando campagne di sensibilizzazione su HIV/AIDS, in particolare concentrando l’attenzione sui concetti di prevenzione, stigma, discriminazione, trattamento, coucelling ma anche empowerment dei giovani, delle donne.
La sfida e’ utilizzare un approccio partecipativo associato all’utilizzo delle diverse forme artistiche (musica, poesia, teatro, pittura e disegno). Utilizzare le arti per educare, informare e diffondere la conoscenza su problematiche come HIV/AIDS ma non solo (molte altre sono le problematiche che vanno a colpire i giovani, come abuso di droghe/alcool, violenza, diritto negato all’educazione alla sanita’, ad un alloggio).
Utilizzare le diverse forme artistiche , in particolare il teatro, significa rompere le diverse barriere culturali e linguistiche; gli “attori” principali sono quei giovani che hanno gia’ vissuto sulla propria pelle quelle stesse problematiche sulle quali si vuole concentrare l’attività di sensibilizzazione rivolte a tutti i giovani potenzialmente a rischio (nelle scuole superiori, nei centri di aggregazione etc.).
Come puoi sostenere le attività alla Casa del Sorriso:
2.00 €
Puoi provvedere ad un pasto per 5/10 giovani
5.00 €
Puoi comprare una coperta per uno dei ragazzi di strada della casa del sorriso
10.00 €
Puoi sopportare un mese di trattamento Antiretrovirale 
per un giovane sieropositivo della casa del sorriso
25.00 €
Puoi sopportare un check up medico per 20 giovani svantaggiati
50.00 €
Puoi contribuire all’acquisto di Materiale 
(strumenti musicali, pittura, colori, tessuti etc) 
per le perfomance della casa del sorriso
100.00 €
Puoi supportare la perfomance dei giovani 
della casa del sorriso in una scuola."


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